C’è un luogo magico, nascosto nell’Appennino toscano, in cui le voci forti e profonde di migliaia di italiani vi racconteranno la Storia del nostro Paese attraverso le loro singole vite. La storia dei nostri padri, dei nostri nonni, che da vicenda privata e personale si è trasformata in vicenda collettiva, in un puzzle di suoni e di parole che lentamente va componendosi per raccontarci la storia d’Italia.

La parete dei cassetti del Piccolo museo del diario
A Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo, ha aperto nel 2013 il Piccolo museo del diario: un luogo incantevole e incantatorio, dove si entra curiosi e si esce diversi. Un luogo piccolo nelle dimensioni, ma infinito nelle proporzioni: perché da ogni cassetto, da ogni parete, escono fuori migliaia di storie, che senza soluzione di continuità vi avvolgeranno e vi condurranno per mano lungo i sentieri della nostra memoria, della memoria del nostro Paese. Non si tratta di una visita, ma di un’esperienza di vita.
Perché le oltre 7500 storie conservate nel vicino Archivio Diaristico Nazionale sono state rese multimediali e trasferite, nella loro immaterialità, in questo piccolo ma potenzialmente infinito museo. Grazie alla visionarietà dei suoi ideatori e creatori sono qui custodite le radici più vere e profonde dell’Italia del Novecento.

L’ingresso del Piccolo museo del diario e la parete dei cassetti
Saranno le voci di Marco Paolini, Maya Sansa, di Simone Cristicchi, Mario Perrotta e di altri straordinari interpreti ad accompagnarvi in questo emozionante percorso nella memoria del nostro Paese: soldati delle due Guerre, partigiani e fascisti, sopravvissuti alle stragi, al terrorismo, alla mafia, vittime di violenze, nobili, ufficiali, ultimi, viaggiatori, semplici contadini, semplici cittadini e tante donne: se l’Italia avesse una voce riconoscibile e identificabile sarebbe quella che è custodita nel Piccolo museo del diario di Pieve Santo Stefano. Una voce che parla all’anima, che scuote le coscienze e che fa uscire dal museo inevitabilmente cambiati, più consapevoli e sicuramente migliori.

La stanza dedicata al Lenzuolo di Clelia Marchi nel Piccolo museo del diario
Il consiglio, per tutti, è quello di andare e di scoprire questa perla luminosa nel cuore della Toscana: portate con voi i vostri genitori e i vostri nonni affinché possano ritrovare, fra queste pareti, quell’Italia che si portano dentro; e portate con voi i vostri figli, affinché possano conoscere le proprie radici e possano comprendere cosa abbia significato vivere nel Secolo breve. Oppure andate da soli, ma andate.
Fra quelle mura c’è una parte di ciascuno di noi.
La memoria di ciascun uomo è la sua letteratura privata (Aldous Huxley)
Piccolo museo del diario
Piazza Plinio Pellegrini 1
Pieve Santo Stefano (AR)
Telefono: 0575797734
www.piccolomuseodeldiario.it
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Orari di visita:
dal lunedì al venerdì: dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 18:00
sabato, domenica e festivi: dalle 15:00 alle 18:00
Certo da visitare! E proprio grazie a te Marco, ho avuto il piacere di scoprirlo. Colpa mia se ho aspettato tanti anni prima di varcare la porta del museo. Ho trovato la proposta dei cassetti della memoria semplicemente favolosa. Alla prossima visita.
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Grazie a te Fausto! È stato bellissimo accompagnarti, quel giorno. E ancor più bello vederti commuovere al racconto di quelle voci, di quelle vicende di italiani comuni, normali, con le loro storie, le loro esperienze, le loro vite. A presto caro Fausto!
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dove sei? a Roma?
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Si, sono tornato a Roma.
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